Racconto itinerario dalla strada per Campo Moro al rifugio Cristina

Come raggiungere rifugio Cristina: Da Chiesa seguire per Campo Moro

Superare Franscia.

Dopo 2 gallerie troverete un parcheggio dove parcheggiare.

Dal parcheggio parte l’itinerario per il Rifugio Cristina.

Mappa


26-01-2013

Racconto:

Sabato tre giovani impavidi montanari si sono svegliati all’alba delle 7h

( .. in inverno l’alba arriva dopo, e meno male (!!!) ;

per andare incontro alla Natùùùùra più selvaggia

Ragazzi, che gita !

Siamo partiti da “campo (Base) Moro” un parcheggio raggiungibile solo con gomme da neve tra tornanti e piccoli agglomerati di case, passando per gallerie che più che gallerie sembrano grotte naturali con mega stalattiti di ghiaccio penzolanti pericolasamente sopra la carreggiata. Siamo arrivati che il sole non ha ancora superato le alte montagne che racchiudono la valle, il cielo è blu oceano, la neve biachissima, farinosa e .. tanta ma tanta tanta!!! Scesi dalla macchina, ci siamo subito coperti ben bene: sciarpa, cappellino, guanti, infilati in batter’ d’occhio perché il freddo è pungente infine abbiamo concluso la “Sacra Vestizione” con scarponcini e le tanto amate ciaspole!

Si parte!!!!

Il sentiero inizia con tre grandi tornanti su una larga mulattiera, il sole inizia a filtrare dalla cresta della montagna e tra gli alberi. Noi partiamo di buona lena: vogliamo allontanarci al più presto dalla poca civiltà che il parcheggio, con le sue quattro auto parcheggiate, ci ricorda ancora. Hei che fa la Mari?

taglia il tornante salendo il dislivello ripidissimo a quattro zampe!!..e già! siamo già presi troppo bene!

La partenza è un po’ ripida, nulla di eccezionale, tutti abbiamo già il fiatone e il cuore che batte forte.. ma forse è solo l’emozione di essere di nuovo in mezzo alla natura. Swallacino è pronto con l’attrezzatura per il reportage video-fotografico e percorrerà tutto il sentiero con in mano quello strano trabiccolo che gli dona un aria da Reporter di National Geographic ..troppo un fico!!! Mari è atrezzatissima: ha uno zainone da turing pieno di succolenti viveri di ogni genere dal cioccolato ai biscottini (le tenrezze!!!!!!). Come dice lei “servono in caso di ipoglicemia” come dargli torto dopo una spiegazione cosi scientifica e argomentata.. la prossima volta tutti con le Tenerezze nello zaino sicuri che non si sbaglia!!!!

Il sentiero dopo il primo strappo si apre nella valle, che spettacolo! la via è tutta al sole, la neve sembra panna montata non ci sono tracce oltre a quella che lasciamo noi alle nostre spalle, si può scegliere di seguire la via battuta dalle motoslitte che riforniscono i rifugi o improvvisare nuovi sentieri nella fresca puntando dritto al rifugio (che ovviamente non si vede) e i cui cartelli sono rasi a terra (ops rasi a neve). Si ragazzi ,ci saranno quasi due metri di neve sotto di noi.

La valle è silenziosa, deserta, tagliata a metà da un ruscello che si intravede solo per il piccolo canion che crea nel manto bianco; siamo circondati da montagne altissime, alcune sfiorano i 3000m , maestose ,bellissime. Non c’è vento, il freddo ormai è una sensazione dimenticata, qua e là ci sono piccole baite estive sommerse letteralmente fino al tetto, noi procediamo senza fretta godendoci il paesaggio tra risate foto e filmini!!! NB: Abbiamo girato il corto” Gallina cerca Gallina”.Panico e paura..

Il sentiero, stimato due ore, lo percorriamo in tre e arriviamo letteralmente affamati al villaggio (sommerso) che fa capo al rifugio Cristina, finalmente pappa!!! Il rifugio è accogliete, saremo in 10 persone al massimo. Lo spezzatino con la polenta e formaggio è ottimo ci rifocilliamo fino a riempirci come ovetti , facciamo tappa sulla veranda a prende il sole ma presto arriva l’ora di incamminarci sulla via del ritorno.

Per il ritorno scegliamo un nuovo sentiero battuto solo da un paio di sci alpinisti passati forse un paio d’ore prima di noi. Siamo nel bosco a ridosso di falesie verticali, la discesa è ripida ma con le ciaspole scendiamo tratti a saltelli , tratti pattinando. Affondiamo, ma senza fatica, fino a metà gamba, sembra di camminare sulle nuvole. La stanchezza comincia a farsi sentire ma questo sentiero è più rapido e arriviamo veloci a valle con il sole che che ci saluta tramontando dietro il massiccio Moro..

Stanchi ma soddisfatti saliamo in macchina e ripartiamo verso la cementosa e grigia Milano.. la giornata è finita ma che voglia di tornare ancora a camminare!

Bravi e grazie a chi è venuto è stata una giornata Atomica!!

@lla prossima avventura!

Aky, il furetto

Campo Moro, rifugio Cristina
Campo Moro, rifugio Cristina
Campo Moro, rifugio Cristina
Campo Moro, rifugio Cristina
Campo Moro, rifugio Cristina
Campo Moro, rifugio Cristina