Una piccola disavventura in Turchia
Direziona Hatay sulla punta piu' a sud della Turchia.
Da Kilis prendiamo la statale D410 destinazione Igdeli.
Per fare prima costeggiamo il confine attraverso strade tranquillamente
percorribili. Passiamo una collina e ci troviamo di fronte a una
barriera militare. Da dietro vediamo venire verso di noi con i fucili
puntati 2 militari che ci dicono di fermarci.
Scende anche il suo capo che sembra essere un ragazzino e ci scambiano
per dei giornalisti. Il capetto fa il severo. Controllano la macchina
e trovano le mie macchine fotografiche pensano che siamo giornalisiti.
Trova anche una kefiah, che abbiamo comprato a una bancarella di souvenir, e pensano
a tutto e di piu'.
Dopo circa 10 minuti ci portano nella caserma a circa 500m sul confine.
Il capetto si mette alla guida e inizia a fare lo sbruffone con
la macchina.
Arrivati in caserma ci fanno scendere e attendiamo...
Pensiamo al peggio.....
Fortunatamente a tranquillizzarci arriva il maresciallo che ci tranquillizza
e ci fa portare in jeep nella caserma militare sulla strada principale.
Scrive il rapporto ci offre il te e i dolci al miele con pistacchio.
Stiamo circa 2 ore nella caserma, un sacco di tempo per scrivere
un foglio. Non si sa ancora niente della fine che faremo.
Si riparte per la caserma di partenza, ci scarica e ci mette in
sala mensa ad attendere.
Arrivano tutti i militari giovani, alcuni avranno il congedo dopo
poche settimane e alcuni avevano appena iniziato.
Fanno gli sbruffoni e si mettono a giocare con noi. A un certo punto
arrivano 2 e iniziano a picchiarsi succede il delirio. Sembra un
schermo ma invece sono seri.
Dopo poco arriva nuovamente il primo capetto, che andrà a casa tra
2 settimane e anche lui inizia a prenderci in giro parlando in turco.
Cerchiamo di comunicare in qualche modo ma la situazione è frustrante.
A rallegraci arriva un militare che parla inglese, ci racconta che
fa il cameriere a Istanbul, avrebbe preferito stare a casa invece
di ritrovarsi sul confine siriano. Il servizio militare dura 1 anno
per che non studia 6 mesi per chi studia.
Il ragazzo in inglese mi fa vedere la mappa per arrivare a Hatay
e lo sbaglio che abbiamo fatto.
Diciamo che non capitano spesso ospiti come noi.
Giustamente sul navigatore non è segnato il percorso da evitare
e le strade su tranquillamente percorribili.
Ci spiegano che e molto pericoloso perchè dall'altra parte ce sempre
il rischio di essere uccisi.
Dopo circa 1ora/30min decidono di portarci nella caserma dei Jandarm
vicino a kilis sulla statale con la ns macchina e un militare a
bordo.
Scendiamo dalla macchina e i soldati scaricano le armi
Si inizia una nuova attesa e nuovo report, ora sono in 3 Jandarm.
Sono molto gentili ci chiedono se abbiamo fame e ci offrono sigaretta
e Chai (Tè), sono sergenti della caserma.
Ci spiegano che comunque bisogna aspettare la decisione del commandante.
Attendiamo circa 2 ore poi ci portano nella caserma di kilis dal
comandante.
Entriamo nel suo grande ufficio.
Ci spiega che siamo entrati in una zona militare e quindi sono problemi.
Cerca di tranquillizzarci ma a un certo punto dice che si va dal
giudice e lui deciderà le nostre sorti.
Se negativo reclusione da sei mesi a 2 anni, altrimenti siamo liberi.
Panico totale...
Mi spiega che una reporter l'anno precedente fece lo stesso sbaglio,
il giudice lo fece rilasciare.
Comunque dovevamo aspettare e non eravamo tranquilli.
Ci salutiamo.
Ci fanno un nuovo report e arriva un militare giovane che fara'
da traduttore per circa 1 ora. Poverino era il suo primo giorno
e in piu' si era azzoppato. Ci spiega che e' la normale prassi.
Gli piace viaggiare e vorrebbe andare in thailandia, fara' solo
sei mesi di servizio perche' sta studiando.
Dopo il report ci portano in ospedale per vedere se siamo feriti.
un controllo di rutin.
Ci spiega il ragazzo che l'ospedale è pieno di profughi che cercano
di arrivare al confine.
Torniamo nella caserma sulla statale.
Ci danno da mangiare
Il primo comandante ci duce che ce un problema ma che si puo risolvere
Non ci spero molto
Sembra una storia infinita
Il sergente ci dice che comunque altre persone sono passate da loro
un giornalista russo, un algerino, un etiope. Tutti che cercavano
di passare il confine.
Ci dice che eravamo a 500 metri dal campo minato.
Il sergente va a dormire
Rimangono i 2 sotto tenenti con noi. Ci fanno un nuovo report e
dopo mangiato ci prendono le impronte digitali e ci fanno
la foto.
E' mezzanotte finalmente ci mandano a dormire. Nella normale prassi
avremmo dormito in cella ma visto il malinteso ci fanno dormire
in una stanza.
Ore 8 ci chiamano per colazione
Ore 9 arrivo si riparte per la caserma grande attendiamo 2 ore in
macchina. la cosa assurda e ' che ci lasciano in macchina
a attendere con il fucile carico, si fidavano proprio.
L'attesa e' infinita.
Si ritorna nuovamente in ospedale per un controllo.
Nessuno parla inglese...
Si riparte e finalmente andiamo dal giudice.
Altre 2 ore e nessuno dice niente.
Siamo preoccupati.
A un certo punto arriva un avvocato vecchio e stanco cerca di capire
quello che era successo.
Dice che prova a chiamare un suo amico collega americano, me lo
passa e mi fa storie, chiede se siamo giornalisti..
L'avvocato capisce e vuole aiutarci con il giudice.
Il giudice si presenta e ci alziamo in piedi dura 2 minuti l'incontro
e se ne va.
Dopo circa 30minuti finalmente il giudice decide di liberarci.
Chiedo di ringraziarlo e lui dalla stanza mi fa segno con la mano.
48 ore assurde...